lunedì 6 luglio 2009

Chi fa carriera raggiunge il massimo livello di incompetenza

Già nel 1969 Peter Laurence, psicologo canadese, pubblicò uno studio nel quale descriveva quello che oggi è chiamato il principio di Peter:
"All new members in a hierarchical organization climb the hierarchy until they reach their level of maximum incompetence."
Ovvero, tutti i nuovi membri di una organizzazione gerarchica vengono promossi finchè raggiungono il loro livello massimo di incompetenza.

Se ci pensate un attimo effettivamente non è così diretta la corrispondenza tra le capacità necessarie a ricoprire un ruolo e quelle richieste per il ruolo di livello superiore, non stupiscono pertanto gli svariati esempi che noi tutti possiamo trovare nel nostro luogo di lavoro.

Un gruppo di studiosi dell'Università di Catania ha applicato un modello scientifico a questa considerazione ed è arrivato alla conclusione che promovendo una persona a caso, oppure una volta il migliore una volta il peggiore, si potrebbe al massimo mantenere lo stesso livello di efficenza (della promozione per meriti) ma ci sono buone possibilità che l'efficenza potrebbe invece essere più alta!

In questo articolo trovate qualche dettaglio in più:

1 commento:

F.I.T. ha detto...

Si. Caro Marco, secondo me l'errore consiste nel dare per scontato la possibilità di concedere al lavoratore una promozione in funzione dell'anzianità di servizio quando invece non la merita, non perchè fannullone, ma solo perchè tecnicamente incapace di potere aspirare ad un incarico che richieda maggiore impegno o intelligenza. Non tutti i lavoratori meritano di fare carriera, ma il nostro sistema di lavoro non è meritocratico (vedi banche uffici pubblici etc..). Del resto se ci pensi, quando ad esempio un operaio specializzato viene assunto in una fabbrica, viene istruito ed assegnato ad un reparto proprio in base alle sue attitudini o capacità . Dopo poco tempo arriva la promozione perché il lavoratore non ha fatto altro che il proprio dovere; cioè ha sempre rispettato i turni e gli orari di lavoro, non ha mai creato problemi e si è distinto appunto per la sua "normalità". Sono queste abitudini così popolari e radicate presso tutti i lavoratori dipendenti che hanno fatto gonfiare gli stipendi di quegli altezzosi, arroganti e snob di manager, direttori generali, amministratori delegati e simili , senza far loro rendere conto di avere fatto un ragionamento da operaio specializzato.
Cioè quello di fare semplicemente il proprio lavoro senza distinguersi per nessun merito in particolare, se non per quello che prevede che tutto sia dovuto al lavoratore che rivendica i propri diritti, ignorando quali siano i propri doveri.
F.I.T.