Anche io ho scritto qualcosa su questo blog ed inserito commenti in post di altri blogger; gli argomenti più delicati per i più attenti agli aspetti di privacy (ovvero i fautori della ormai prossima equivalenza Google=Evil) sono stati il punto 11.1 della lincenza di utilizzo del servizio e quello che qualcuno ha chiamato il Google Chrome Keylogger.
Il primo punto della sezione 11 della licenza di utilizzo del servizio di Google Chrome era effettivamente impossibile da applicare dal momento che attribuiva a Google tutti i diritti su qualunque cosa veicolasse tramite il suo browser.
Quello che invece è stato definito il Google Chrome Keylogger certamente non lo è dal momento che è evidente che l'utente ottiene un vantaggio dall'implementazione del Google Suggest (ovvero indirizzi proposti durante la digitazione dell'URL); inoltre è già implementato su Firefox, sulla Google Toolbar, su Google search dell'Iphone, etc.. Mentre non è per nulla evidente l'utilizzo sbagliato che Google potrebbe fare dei dati dal momento che per lo più neanche li registra (leggi sotto) e la registrazione dei dati è l'elemento principale di un keylogger (da Wikipedia: "Keystroke logging is a method of capturing and recording user keystrokes"); inoltre i dati inviati sono soltanto quelli relativi all'url e nessun altro.
Google, come sempre, è stata molto attenta al feedback dei suoi utenti e molto veloce nella reazione per venire incontro agli aspetti più delicati sui quali si sono incentrate le discussioni più accese.
Il primo punto della sezione 11 è stato immediatamente modificato come chiarisce il post del 4 Settembre:
e sostituito con il seguente:
11. Content license from you
11.1 You retain copyright and any other rights you already hold in Content which you submit, post or display on or through, the Services.
E come scrive Google stesso: "[...]that's all. Period. End of section." - "Questo è tutto. Punto. Fine della sezione".
Per quanto riguarda il funzionamento di Google Suggest, Google lo chiarisce in questo post:
dove cerca di dare una risposta anche a tutti quelli che lo hanno erroneamente definito un keylogger. Il 98% delle richieste non viene registrato, ovvero vengono semplicemente suggeriti gli URL; il restante 2% (scelto in maniera casuale) viene registrato insieme ad altri pochi dati per monitorare e migliorare il servizio. Ma non basta, dal momento che Google ha notato una forte reazione da parte della blogosfera, ha deciso di rendere anonimi i dati registrati entro 24 ore.
Inoltre, sempre nell'ottica di venire incontro alle normative per la salvaguardia della privacy degli utenti, Google ha dichiarato che invece dei 18 mesi attuali, renderà anonimi gli indirizzi ip registrati durante le ricerche dopo soli 9 mesi.
Cosa ci si può aspettare di più?
2 commenti:
che l'impegno a non registrare i dati dell'URL faccia parte della licenza (del contratto. se adesso non c'e' e adesso dice "li teniamo a campione", non e' detto che continui ad esserlo).
se si impegna a non tenerli e a non darli ad altri e se c'e' qualcuno (diverso da Google) che puo' verificare ed eventualmente sanzionare, io sono l'uomo piu' felice del mondo.
;-)
Beh per essere l'uomo più felice del mondo ti basta proprio poco! ;-)
Comunque ricordiamoci sempre che Google non fa beneficenza ma utili, quindi questo 'comitato di controllo' esterno mi sembra un'esagerazione.
Inoltre è un prodotto in beta appena rilasciato. Lo so che Google fa delle beta prodotti veri e propri ma almeno in quattro giorni reagisce e fa il deploy di una nuova build per risolvere i problemi che la 'rete' ha riscontrato; stessa cosa per la rapidità con la quale ha modificato la 'licenza' (neanche due giorni).
Tutti questi sono presupposti al compromesso al quale comunque un peso va dato.
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