Nel post precedente credo di avere raccontato obiettivamente come si sono svolti i fatti; ovvero come Buzzparadise non ha rispettato le regole proposte ai blogger in occasione della campagna promozionale per il libro di Jonathan Tropper "Tutto puo' cambiare" edito da Garzanti.
L'assistant project manager per la campagna in oggetto ha risposto alla mia richiesta di chiarimenti facendo riferimento ad una non meglio precisata "selezione dei blogger" che in alcun modo era stata evidenziata per la campagna che come unico requisito aveva quello di essere tra i primi 20 blogger a pubblicare un post dove, introducendo l'argomento con un aneddoto personale, esprimere un parere sui primi due capitoli del libro letti in anteprima.
Le sue parole sono esattamente:
"[...] Non pensare che non Ti abbiamo scelto perché la Tua opinione del libro non è positiva. Anzi, riteniamo importantissima la libertà di espressione e opinione dei nostri blogger. Ma come hai detto, abbiamo concluso anche noi che non rientravi nel target di questo libro."
Non mi stupisce per nulla che Buzzparadise la pensi cosi' dal momento che non ero per nulla convinto che le sue campagne potessero prevedere totale liberta' di espressione. Hanno esplicitamente dichiarato che le campagne non possono essere portate avanti da blogger che non apprezzano i prodotti e/o servizi per i quali sono invitati ad esprimere un parere. Quindi nel mio caso il tempo dedicato alla lettura dei due capitoli ed alla redazione e pubblicazione del post non ha alcun valore perche' il libro sul quale ero stato invitato ad esprimere un parere non mi piace!
Nel caso specifico le carte in gioco sono di cosi' poco interesse che non vale la pena dedicare altro tempo alla situazione che si e' creata ma volendo affrontare il discorso in maniera piu' generica credo che un problema ci sia.
Negli ultimi anni i blogger hanno conquistato sempre piu' lettori e la maggior parte di questi sono giovani tra i 18 ed i 35 anni di media/alta cultura con una discreta disponibilita' economica.
Cosi' si spiega la repentina nascita di societa' che si propongono come esperte di blog, comunicazione su Internet e viral marketing (per non parlare dei singoli esperti che richiedono un capitolo a parte) che si rivolgono proprio a questo target e che quindi hanno incominciato ad utilizzare i blogger per promuovere prodotti e servizi dei loro clienti.
Il connubbio blogger/obiettivita' sembra essere scontato per tutti ma, come dimostra questo episodio ed i tantissimi altri a piu' alto livello, la situazione e' un po' diversa; il blogger generalmente non scrive per professione ma per piacere personale e se ha l'opportunita' di partecipare ad un evento e magari guadagnarci qualcosa (invito a convention, viaggio premio, servizi, gadget, denaro, etc..) magari per una volta mettera' da parte la propria cruda obiettivita' che tanti accessi gli ha fatto guadagnare in passato e chiudera' un occhio.
Non sono di certo la persona piu' adatta a portare avanti questo ragionamento ma sono certo che ne sentiremo parlare sempre di piu', state certi che di blogger che la pensano come Mike Bongiorno ce ne sono tanti, alcuni meglio nascosti di altri.
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4 commenti:
Buongiorno Marco,
come ti ho già scritto, non ti abbiamo selezionato perché abbiamo pensato che il libro non ti sarebbe piaciuto. Visto che dici nel tuo post precedente: "In sintesi da quel poco che ho potuto leggere: Non è un libro per me" sembra che non lo gradiresti. Non so cosa posso dire di più, abbiamo deciso di mandare il libro ad una persona a cui potrebbe fare piacere. Il tuo discorso sull'onestà sarebbe verificato se non ti coinvolgessimo più ad una campagna nostra per esempio. Ma visto che nel nostro caso vogliamo comunque coinvolgerti, non penso sia il caso di concludere che BuzzParadise è un'azienda che non rispetta la libertà di opinione! Come hai dettto nel tuo post del 25 agosto: "il target a cui si rivolge questo libro sono i grandi appassionati di "Tre metri sopra il cielo" o dei best-seller di Sophie Kinsella come "I love shopping con mia sorella"; a loro il libro risulterà certamente gradito ed occuperà un altro posto nelle loro librerie", non sei nel target di questo libro.
Evidentemente, se dopo questo ragionamento che hai dimostrato contro il libro, lo vuoi comunque a casa, sappia che siamo lieti a mandartelo quando vuoi :)
Cara Lucia,
l'onestà a cui mi riferisco è quella che sembra mancare nelle vostre parole: nei confronti dei blogger e di chi legge i loro post.
Credo sia abbastanza chiaro che non è condivisibile il vostro concetto di campagna valida solo per i blogger che hanno apprezzato il prodotto che avrebbero dovuto valutare obiettivamente.
Il buzz marketing si basa sul concetto comune dei blogger come emissari di verità ed obiettività; ma (ammesso e non concesso che il concetto sia valido) come fare a garantire questi principi se le campagne sono rivolte soltanto verso coloro che manifestano apprezzamento per i prodotti o i servizi che sono invogliati a valutare?
Buon lavoro.
P.S.
Evito di commentare "l'offerta" del libro.
Proprio per questo motivo io seguo sempre una regola: non fidarsi delle recensioni fatte da chi non conosci. Ma questo vale per tutti i mass media! Il parere di Mike Bongiorno che mi consiglia un letto o del blogger di turno che mi parla con toni entusiastici di un nuovo cellulare, vale molto poco.
Mentre le parole di Buzzparadise sono proprio assurde come si fa a scrivere che apprezzano le opinioni anche negative ma se sono negative vuol dire che il prodotto non lo vuoi e non te lo danno e quindi il prodotto lo riceve solo chi ne parla bene.
Mah!!
prova a leggere i blog di chi ha ricevuto il libro. Ti sfido a trovare un parere negativo ;-)
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